appartamento
attico - mansarda
loft
edifici storici
villa
rustico - casale
trullo
grazie alla laboriosità di un popolo
masseria
Villa
Il paesaggio italiano e le periferie dei centri storici sono abbelliti da migliaia di ville e residenza che costituiscono una delle maggiori attrazioni per chi desidera gustare lo stile di vita italiano, fino ad immergersi nella dolce vita. In aggiunta le tipiche costruzioni dell’architettura rurale sono divenute di recente la residenza di riferimento per il ritorno alla natura. Di seguito alcuni esempi di residenze di campagna.
le origini
da residenza rurale a strutture di rappresentanza anche destinata ai piaceri fisici e intellettuali
l'evoluzione
centro di organizzazione agricola e luogo di svago.
Ma anche ville monumentali, ville come complessi agricoli.
la diffusione
prima come presidio del territorio, poi indice di benessere, ora necessità di recuperare il rapporto uomo-natura
le forme
variate nel corso dei secoli con gli stili architettonici, ridefiniti dai materiali locali e dalle disponibilità economiche
la struttura
torri e corti, in una semplicità senza sfarzo. Scalinate, esedre ed ampi volumi, comunque logge aperte sulla natura
elementi decorativi
fontane, fregi, capitelli, lanterne, stucchi, affreschi, balaustre, serrature, banderuole, mensole, tra gli altri.
Nel Quattrocento ha origine il significato moderno di «villa» che genericamente può essere indicata come una tipologia abitativa ampia ed elegante, circondata da un giardino o parco più o meno estesi.
Il prototipo della “villa” è più antico, risale all’epoca romana, che era insieme centro di organizzazione agricola e luogo di svago. Il carattere rurale di queste residenze si perde nel Medioevo con il prevalere delle fortificazioni, dovute alle impellenti necessità difensive di quei tempi.
Nel XV secolo i castelli e le varie residenze fortificate cominciano a perdere i connotati di puri e semplici luoghi di difesa per modificarsi, ad esempio, nelle più ariose strutture dei casini di caccia.
Una delle caratteristiche dell’architettura delle ville è il riuso di edifici preesistenti. Il problema della trasformazione degli spazi è risolto a volte con un mascheramento totale, che non implica però la completa distruzione (rara sia per motivi economici che di fedeltà storica).
Eredi naturali dei casini di caccia sono le piccole «ville di delizia» cinquecentesche, che abbinano il recupero delle parti storiche a nuovi spazi, con ampie stanze e numerose logge.
La villa seicentesca sviluppa valenze architettoniche recanti un gusto accentuato per il monumentale. L’edificio diventa imponente e le ricche decorazioni solitamente esaltano le imprese e le virtù della famiglia. Ad alleggerire i fasti delle ville, nascono i vezzosi giardini all’italiana, la cui moda prosegue fin nel pieno Settecento. Purtroppo questa moda verrà sostituita (e causerà perdite gravi) dalla predilezione per il giardino romantico all’inglese. Non si tratta solo di una mera differenza di stili: al giardino razionale, simbolo del dominio dell’uomo sul cosmo, subentra il parco come contemplazione della natura «selvaggia», una sorta di ritorno allo stato di natura teorizzato da Rousseau.
Casa Romita – Questa villa, costruita nel 1885, è una magnifica testimonianza delle capacità costruttive ed architettoniche tardo ottocentesche. Le possenti strutture edificate in pietra e mattoni non gravano minimamente sull’armonia delle facciate. La presenza delle due torri, San Gregorio e Sant’Andrea, delle quali l’ultima provvista di pregevole campana in bronzo, accresce il fascino architettonico della villa donandole l’aspetto di una costruzione ben più antica