le origini

da residenza rurale a strutture di rappresentanza anche destinate ai piaceri fisici e intellettuali

l'evoluzione

centro di organizzazione agricola e luogo di svago... ville monumentali ... ville come complessi agricoli ...

la diffusione

prima come presidio del territorio, poi indice di benessere, ora necessità di recuperare il rapporto uomo-natura

le forme

variate nel corso dei secoli con gli stili architettonici, ridefiniti dai materiali locali e dalle disponibilità economiche

la struttura

torre, corte, in semplicità senza sfarzo, oppure scalinate, esedre, ampi volumi, comunque logge aperte sulla natura

elementi decorativi

fontane, fregi, capitelli, lanterne, stucchi, affreschi, balaustre, serrature, banderuole, mensole, ed altro ancora ...

Le origini dei trulli sono controverse. Sembra certo tuttavia che il trullo della Valle d’Itria nasca dall’arguzia italica oltre che dai bisogni imposti dalla povertà. Il paesaggio è quello dell’altopiano delle Murge, dove abbonda la pietra calcarea. Era dunque necessario spietrare i terreni per renderli coltivabili. Con i sassi veniva costruiti muri a secco per delimitare le proprietà e ripari per gli uomini.

La storia attribuisce a Giovanni Acquaviva d’Aragona, conte di Conversano, peggio noto come il Guercio, il sia pur involontario atto di nascita dei trulli. Questo voleva fare della Selva un feudo tutto suo indipendente dalla corte di Napoli, per questo motivo incita i contadini e le loro famiglie a vivere lì. Ma quando l’editto Prammatica de Baronibus impose l’autorizzazione regia su ogni costruzione, il conte di Conversano, impose ai sudditi l’impiego di pietre a secco con assoluto divieto dell’utilizzo della malta. Così in caso di ispezioni governative, i trulli potevano essere smontati e rimontati in poche ore.

Costruzioni simili ai trulli esistono anche in Grecia, Dalmazia, Egitto, Sicilia e Sardegna. C’è chi per risalire all’origine dei trulli va sino al 1500 A.C., quando con il nome greco-classico tholoi si indicava una cupola posta su di una tomba detta Tesoro di Atreo. Altri, invece, si riferiscono al termine greco-bizantino torullos con il quale si indicava la sala a cupola del palazzo imperiale di Costantinopoli. Infine, il termine latino turris con le sue alterazioni turulla, trulla, trullum per indicare una piccola torre.
maestri trullari lo resero una dimora autosufficiente per uomini a animali. Si tratta di un unico vano di trenta metri quadrati suddiviso in modo da ricavare il focolare, il deposito per il raccolto con il soppalco in tavole di legno e il fenile. Le scale esterne portano ai ripiani utilizzati per fare essiccare frutta e verdura. I trulli sono il primo esempio di costruzione isolate. I muri e il cono innalzati a secco creano, infatti, una camera d’aria che assorbe gli sbalzi di temperatura e la mantiene costante. Caldi d’inverno e freschi d’estate. Il tetto, formato da pietre calcaree, chiancarelle sovrapposte, culmina in pinnacoli decorativi, che hanno origini remote e significativi che vanno dalla sacralità della cultura cristiana, ellenistica o giudaica, alla “cultura” della cabala o dei buoni auspici.