le origini

da residenza rurale a strutture di rappresentanza anche destinate ai piaceri fisici e intellettuali

l'evoluzione

centro di organizzazione agricola e luogo di svago... ville monumentali ... ville come complessi agricoli ...

la diffusione

prima come presidio del territorio, poi indice di benessere, ora necessità di recuperare il rapporto uomo-natura

le forme

variate nel corso dei secoli con gli stili architettonici, ridefiniti dai materiali locali e dalle disponibilità economiche

la struttura

torre, corte, in semplicità senza sfarzo, oppure scalinate, esedre, ampi volumi, comunque logge aperte sulla natura

elementi decorativi

fontane, fregi, capitelli, lanterne, stucchi, affreschi, balaustre, serrature, banderuole, mensole, ed altro ancora ...

ome già detto in precedenza il trullo ha le sue origini che risalgono alla preistoria; nel corso dei millenni la sua originaria struttura architettonica è andata man mano modificandosi trasformandosi da semplice riparo di fortuna ad una vera e propria abitazione non priva di comfort.
Tale evoluzione è riscontrabile in maniera particolare solo in alcune zone della Puglia, quali la “Murgia dei Trulli”, ovvero quella zona che comprende i comuni di Alberobello, Locorotondo, Martina Franca e Cisternino.
Il trullo primordiale altro non era se non una sorta di semplice capanna in pietra a pianta pressocché circolare. In essa si riconoscono quattro elementi costruttivi: il muro, l’arco trilitico dell’ingresso, la volta a calotta ed il tetto, tutti costituiti da pietra calcarea senza alcun tipo di legante (parte destra dell’immagine).
Da questa forma originaria il trullo si evolve acquisendo caratteristiche architettoniche da altre culture; è tipica di tale trasformazione la sostituzione dell’arco trilitico dell’ingresso con l’arco romano a tutto sesto sormontato, comunque, da un timpano triangolare. Allo stesso modo, per rispondere sempre meglio alla sua funzione di abitazione, la forma base si arricchisce di particolari architettonici e funzionali quali il focolare, le finestre, una cisterna posta sotto il trullo stesso per la raccolta e la conservazione delle acque piovane, una pavimentazione a basole di calcare.

In un secondo momento la pianta da circolare diventa quadrata e si cominciano ad addossare più trulli tra di loro formando vere e proprie abitazioni unifamiliari, costituite da un ampio vano centrale e da diverse stanze o dipendenze laterali.
Infine si verificano sempre più evidenti adattamenti all’uso domestico del trullo, si creano mensole in aggetto e nicchie per la conservazione di beni e suppellettili, si intonacano le pareti interne, il muro portante esterno e le parti superiori del tetto in prossimità dei pinnacoli (parte sinistra dell’immagine).
È proprio questa continua evoluzione che contraddistingue i trulli rispetto ad analoghe tipologie architettoniche presenti in tutto il mondo e ne fa un patrimonio culturale ed artistico unico nel suo genere. Tale importanza, fra l’altro, è stata riconosciuta dall’UNESCO il 5 Dicembre 1996 quando ha dichiarato i trulli di Alberobello patrimonio dell’intero pianeta, inserendo questa città nella lista del Patrimonio Mondiale (World Heritage List).
I motivi che hanno fatto sì che i trulli si evolvessero nel corso dei secoli fino ad arrivare, ancora perfettamente funzionali, sino ai nostri giorni sono da ricercarsi in tutta una serie di circostanze economico-sociali e culturali.
Tra i questi il più importante è sicuramente il particolare sistema insediativo tipico della “Murgia dei Trulli”. In questa zona, fino ai primi decenni del ‘900, si riscontra una altissima percentuale di popolazione residente al di fuori dei centri urbani, in controtendenza con quella che è la realtà di altre zone, anche prossime, della Puglia e del Sud Italia in genere durante lo stesso periodo.
Le cause di tale situazione sono da ricercarsi nell’accentuato frazionamento dei fondi e nella pratica della vendita o affitto dei terreni agricoli a piccoli lotti.

Tutto ciò implicava la necesità di una continua cura delle colture e quindi di una costante presenza in campagna; ovviamente il trullo, proprio per le sue caratteristiche di economicità e sicurezza, per la sua capacità di raccogliere e conservare l’acqua piovana (cosa fondamentale per una regione così arida), oltre che per gli usi ed i costumi risalenti ad ataviche tradizioni, si prestava quale dimora ideale per chi doveva provvedere alla cura del fondo agricolo, trasformandosi così da semplice rifugio di fortuna in vera e propria dimora, spesso ben fatta e particolarmente curata.